La carriera notarile è una delle più rinomate e al tempo stesso delle più impegnative nel panorama delle professioni giuridiche italiane. Diventare notaio significa assumere un ruolo di garanzia pubblica, con compiti di certificazione e autenticazione di atti che hanno valore legale e che incidono in maniera diretta sulla vita dei cittadini e delle imprese. Per arrivare a ricoprire questo incarico è necessario seguire un percorso lungo e strutturato, regolato da norme precise che delineano i passaggi obbligatori.
La laurea in giurisprudenza
Partiamo dal percorso accademico. Come risaputo, per chi intende intraprendere una professione di questo tipo è indispensabile seguire un corso di laurea magistrale in giurisprudenza, e ci sono diverse strade per farlo, tra atenei tradizionali e telematici. Al giorno d’oggi non c’è una distinzione di valore legale tra un corso online e un titolo conseguito in un ateneo tradizionale dal vivo. Questo permette a chi lavora o ha esigenze personali particolari di scegliere un’università online senza timore di pregiudicare le proprie opportunità future. Qualunque sia il tipo di università prescelto, seguire questo corso di laurea rappresenta un requisito imprescindibile: senza questa formazione accademica non è possibile accedere alle fasi successive che portano al diventare notaio a tutti gli effetti. Il corso di studi, della durata di cinque anni, comprende materie centrali come diritto civile, diritto commerciale, diritto penale e diritto amministrativo, oltre a discipline più specifiche legate alla pratica notarile.
Il praticantato
Dopo la laurea, la legge prevede un periodo di praticantato della durata minima di 18 mesi presso uno studio notarile. In questa fase i laureati hanno l’opportunità di osservare da vicino la professione, partecipando alle attività quotidiane e acquisendo familiarità con la redazione e la gestione degli atti. Il praticantato rappresenta un passaggio essenziale per affinare le conoscenze teoriche e trasformarle in competenze operative. Durante questo periodo i praticanti sono seguiti da un notaio tutor, che li introduce alle responsabilità concrete del mestiere: dal rapporto con i clienti alla gestione della documentazione, fino alla conoscenza delle procedure tecniche e informatiche. È un percorso che consente di comprendere la complessità del ruolo e la sua rilevanza nel garantire certezza giuridica alle transazioni.
Il concorso
Il momento decisivo del percorso è rappresentato dal concorso pubblico per diventare notaio, bandito periodicamente dal Ministero della Giustizia. Si tratta di una selezione tra le più difficili in Italia, caratterizzata da prove scritte e orali estremamente selettive. Le prove scritte consistono nella redazione di tre atti: uno di diritto civile, uno di diritto commerciale e uno di diritto volontario giurisdizionale. Superata la fase scritta, i candidati accedono al colloquio orale, che spazia su un ampio ventaglio di materie giuridiche, dalla legislazione fiscale alla procedura civile. Il numero di posti disponibili è limitato e questo rende il concorso altamente competitivo, con percentuali di successo molto basse.
L’esercizio della professione
Chi riesce a superare il concorso viene nominato notaio e può finalmente esercitare la professione, assumendo una sede secondo le disponibilità stabilite dal Ministero. Nonostante si tratti ancora di una professione definita ambita, i dati relativi al caso italiano mettono in evidenza una vera e propria crisi di vocazione per questo settore. Uno dei temi più critici riguarda l’alto livello dei costi da sostenere per la formazione: sommando il corso di studi, il praticantato e il superamento del concorso, si arriva a sfiorare i 10 anni prima di poter esercitare attivamente la professione. Nel concreto, l’attività notarile implica la stipula e l’autenticazione di contratti, testamenti, atti societari e immobiliari, con la responsabilità di garantire legalità, certezza e imparzialità. Il ruolo comporta anche un impegno costante in termini di aggiornamento professionale: le normative cambiano rapidamente e i notai devono rimanere al passo con le evoluzioni legislative e tecnologiche che incidono sulle modalità di redazione e conservazione degli atti.











