Lavorare nel settore pubblico in rappresentanza degli organi locali o nella gestione degli affari internazionali è di grande fascino, anche perché permette di conoscere molte persone, instaurare relazioni e prendersi cura della società. Per intraprendere la carriera politica o diplomatica è però fondamentale unire attitudini personali e una formazione idonea. Tra le doti che un politico o un diplomatico devono possedere ci sono: l’intraprendenza, la capacità di ascolto e una diplomazia infinita per riuscire a mantenere buoni i rapporti con le diverse realtà con cui si viene a contatto. A queste caratteristiche innate va poi associato un percorso accademico di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, che consente di capire bene i meccanismi che regolano i due ambiti e proseguire con la propria personale carriera. Il percorso accademico si può seguire sia nelle università tradizionali sia iscrivendosi alle università telematiche come Unicusano, che hanno la particolarità di permettere agli studenti di seguire a distanza senza vincoli orari per le lezioni. Vediamo nel dettaglio quale formazione occorre e come raggiungere l’obiettivo di lavorare in politica o in diplomazia.

Carriera politica: la formazione

Chi desidera diventare un politico solitamente comincia sin da ragazzo a informarsi su ciò che accade nella politica locale e nazionale. Spesso si iscrive a circoli della zona o comincia a farsi notare a scuola partecipando alle attività delle associazioni studentesche o candidandosi come rappresentante di classe o d’istituto.

C’è anche chi entra in politica in un secondo momento, magari dopo una lunga attività imprenditoriale o da professionista e mette a disposizione la sua esperienza per il bene comune. In ogni caso la formazione e l’aggiornamento sono fondamentali. E per questo è importante conseguire una laurea attinente e proseguire con master e corsi post laurea per perfezionare le proprie conoscenze. Per iniziare la carriera politica è poi necessario fare esperienza sul campo.

Il consiglio è di iscriversi ad un partito affine alle proprie idee e iniziare a partecipare ad assemblee, riunioni e dibattiti. In questo modo, non solo si possono acquisire nuove conoscenze, soprattutto a livello locale, ma si può vedere da vicino quali sono anche i passaggi burocratici di gestione dell’attività.

Farsi notare nel partito inoltre permette di fare nuove conoscenze e quindi di avere più possibilità di arrivare ad una candidatura, che solitamente è prima locale e poi va crescendo in base all’esperienza e ai risultati ottenuti.

Una carriera da politico è infatti determinata dalla fiducia degli elettori, dal supporto dei colleghi di partito e, come in tutte le attività, anche da una buona dose di fortuna.

Carriera diplomatica: la formazione

Per intraprendere la carriera diplomatica è invece necessario seguire un iter prestabilito e acquisire competenze ben delineate. Oltre alla formazione universitaria è infatti richiesta la conoscenza dell’inglese e di almeno un’altra lingua tra quelle ufficiali, ossia lo spagnolo, il francese o il tedesco.

Una volta completato il percorso formativo, si inizia con il percorso professionale stabilito dal Ministero degli Affari Esteri. Bisogna controllare il sito ufficiale per scoprire le date del concorso diplomatico, che si svolge una volta all’anno con prove attitudinali, scritte e orali. I vincitori del concorso diventano Segretari di Legazione in prova e svolgono un percorso di formazione di 9 mesi. Dopo aver superato questa prima fase si accede alla carriera diplomatica vera e propria che prevede 5 tappe:

  1. Segretario di Legazione
  2. Consigliere di Legazione;
  3. Consigliere d’ambasciata
  4. Ministro plenipotenziario;
  5. Ambasciatore.

L’accesso ai gradi successivi avviene in base agli anni di esperienza maturati in ogni singolo ruolo.