Quando le temperature salgono oltre i 30 gradi, come sta accadendo a livelli sempre più preoccupanti da qualche anno a questa parte, e l’afa cittadina si fa insopportabile, ciò che per alcuni è un semplice disagio stagionale, per altri, ad esempio una persona anziana, può trasformarsi in un serio rischio per la salute.
L’estate non è soltanto la stagione delle vacanze, ferie e relax; per molti caregiver, che si tratti di figli o altri familiari, è anche un momento di vigilanza costante, che deve necessariamente include degli accorgimenti quotidiani, che certamente fanno la differenza.
Tra chi si prende cura di un genitore o di un parente in età avanzata, non sono rari i momenti in cui ci si chiede se si stia facendo abbastanza: idratazione, alimentazione, ventilazione, abitudini giornaliere; tutto diventa quasi un parametro da monitorare, e a volte può essere utile confrontarsi con professionisti, ad esempio con un infermiere a domicilio a Venezia, per valutare insieme le condizioni specifiche e ricevere indicazioni pratiche.
Ma nella vita quotidiana, anche i gesti più semplici, se fatti con consapevolezza, possono ridurre drasticamente i disagi del caldo pericoloso che ci attanaglia. Vediamo come.
Idratazione costante: il primo alleato contro il caldo
Il corpo umano, soprattutto in età avanzata, tende a percepire meno lo stimolo della sete; questo significa che anche quando c’è una carenza di liquidi, spesso l’anziano non se ne accorge fino a quando i segnali non diventano eccessivamente evidenti, come ad esempio la stanchezza improvvisa, disorientamento, crampi muscolari e secchezza delle mucose.
Ecco perché è fondamentale che l’idratazione non sia lasciata al caso; bisogna inserirla nella routine quotidiana, un po’ come una terapia da seguire con regolarità.
Il primo consiglio è quello di offrire spesso acqua fresca, ma non ghiacciata, più volte durante la giornata, oppure proporre degli infusi leggeri, magari dei brodi tiepidi o anche frutta ricca di acqua come anguria e melone, e dall’altro lato evitare bevande zuccherate o troppo fredde che possono causare shock termici.
Tutto questo può sembrare un semplice promemoria, ma nella pratica richiede attenzione, costanza e un certo grado di pazienza, soprattutto con persone che tendono a rifiutare spontaneamente i liquidi, magari proprio per la stanchezza da disidratazione, quindi per non entrare in circoli viziosi è di fondamentale importanza far bere o comunque assimilare dell’acqua, anche se poco alla volta, più volte dirante la giornata.
Rinfrescare l’ambiente senza eccessi
Molti pensano che basti accendere un condizionatore per risolvere il problema del caldo; ma quando si ha a che fare con una persona anziana, la gestione della temperatura interna va calibrata con cura, dato che un ambiente troppo freddo, può causare, a livelli avanzati, bronchiti ma anche dolori articolari, e nei casi più gravi anche scompensi cardiaci.
È consigliabile mantenere una temperatura stabile tra i 24 e i 26 gradi, ventilando le camere la mattina presto o la sera tardi, quando l’aria è più fresca; durante le ore più calde, chiudere persiane e tende può aiutare a evitare l’effetto forno.
Un trucco semplice ma efficace? Posizionare asciugamani umidi davanti alle finestre o vicino a una fonte di ventilazione per rinfrescare naturalmente l’ambiente: piccole strategie che non richiedono grandi investimenti, ma solamente attenzione quotidiana.
Abbigliamento e tessuti: la pelle respira meglio se scelta con cura
Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda l’abbigliamento; il caldo non si combatte solo con la tecnologia o con l’alimentazione, ma anche scegliendo con cura cosa indossare e su cosa si sta seduti o sdraiati. E allora via libera a tessuti naturali, come il cotone e il lino, che siamo sicuri lascino respirare la pelle facendo passare più facilmente l’aria, e evitando l’accumulo di sudore e prevenendo irritazioni.
Evitiamo materiali sintetici, colori scuri o indumenti troppo stretti: l’abbigliamento deve essere comodo, leggero, e adeguato all’attività che si svolge, allo stesso modo, anche le lenzuola, i cuscini e le poltrone su cui l’anziano passa molte ore devono essere rivestiti con tessuti traspiranti.
L’obiettivo è creare una sensazione di benessere costante, riducendo al minimo quella sensazione di “appiccicoso” che spesso porta nervosismo e disagio.
Ritmi lenti, attività leggere e tanto ascolto
L’estate non è certamente il momento per forzare l’organismo; il corpo, che è già impegnato a regolare la temperatura interna, fa il doppio della fatica nel compiere quelle attività che in altri mesi sarebbero del tutto gestibili.
Per questo motivo, un consiglio molto importante è non forzare le uscite o le attività fisiche, specialmente nelle ore centrali del giorno, meglio rimandare al mattino presto o al tardo pomeriggio le passeggiate o gli spostamenti, sempre in zone ombreggiate, ancora meglio se con un cappellino con la visiera e una bottiglietta d’acqua sempre a portata di mano.
Poi quando si sta dentro casa, si può approfittare delle ore più fresche per leggere sul divano, cucinare insieme, guardare un bel film, o magari anche solo conversare, certamente la cosa più importante è ascoltare l’umore e il corpo della persona anziana; non tutti reagiscono allo stesso modo al caldo, e anche piccoli segnali possono dirci molto. L’irritabilità, l’insonnia, lo scarso appetito oppure il senso di agitazione, sono tutte reazioni che fanno parte di un linguaggio, e imparare a capire e ad ascoltarlo è già un grande passo.
Non essere soli: affrontare insieme la stagione più dura
Prendersi cura di una persona anziana durante l’estate è un gesto di amore sincero, sì, ma per alcuni può diventare un carico emotivo e organizzativo pesante. Il caldo, infatti, può far percepire tutto più difficile, per esempio: l’umore tende a peggiorare, la stanchezza aumenta, le giornate sembrano più lunghe.
Ecco perché è importante non affrontare tutto da soli: chiedere supporto — che sia alla famiglia, a un vicino di casa, o a un professionista — non significa non essere all’altezza; al contrario, è una forma di rispetto verso sé stessi e verso chi si assiste, a anche solo avere qualcuno con cui confrontarsi, che ci dia un parere esterno, può cambiare il modo in cui affrontiamo la quotidianità, perché è provato che la condivisione alleggerisce, ci rende più lucidi e più presenti; e quando si parla di cura, presenza e lucidità fanno davvero la differenza.
In conclusione, il caldo si affronta con testa e cuore
L’estate può sembrare una stagione ostile quando si convive con la fragilità, ma con i giusti accorgimenti, può trasformarsi in un tempo di cura, di attenzione, e persino di connessione profonda; idratazione, aria fresca, vestiti leggeri, calma, ascolto non sono semplici consigli, ma piccoli pilastri quotidiani su cui costruire una serenità di ferro.
Affrontare il caldo con un anziano non è una corsa a ostacoli, ma un percorso condiviso, in cui il benessere passa da scelte consapevoli, gesti semplici e relazioni solide, e, soprattutto, dalla capacità di chiedere aiuto quando serve, senza mai pensare che farlo significhi cedere: perché è proprio da lì che può cominciare una nuova serenità.











