La turnazione è uno strumento organizzativo essenziale per molte attività lavorative che richiedono continuità operativa.
Dalla sanità alle cooperative sociali, il lavoro su turni coinvolge migliaia di professionisti in tutta Italia e nelle grandi città come Milano, ad esempio, i servizi di assistenza ad ore a Milano sono organizzati proprio su base turnaria, spesso con alternanza giornaliera o settimanale.
Ma cosa dice la legge in merito? E come viene gestita concretamente questa alternanza nei settori più delicati come quello sanitario e assistenziale?
Non si tratta solo di turnazione in sé, ma anche della necessità di dare un carico di lavoro adeguato ai lavoratori che sia comparato alle varie mansioni che devono assumere per rendere la professione sostenibile e di qualità, nonché per evitare eventuali complicanze legate allo stress e al burnout.
Cosa prevede la legge italiana sulla turnazione
La normativa italiana stabilisce principi fondamentali per tutelare i lavoratori impiegati su turni. Il riferimento principale è il Decreto Legislativo 66/2003, che disciplina l’orario di lavoro, i riposi e i limiti di straordinario.
I principali punti previsti dalla legge includono:
- Una durata massima settimanale dell’orario di lavoro pari a 48 ore, comprese le ore di straordinario.
- Un riposo giornaliero obbligatorio di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore.
- Un riposo settimanale minimo di 24 ore consecutive ogni sette giorni, normalmente cumulabile con il riposo giornaliero.
Il lavoro a turni è ammesso, ma deve rispettare questi limiti e non compromettere la salute psico-fisica del lavoratore; i contratti collettivi di settore specificano ulteriori dettagli come indennità, compensi per notturni, e modalità di rotazione.
Turni nel settore sanitario: un sistema sempre attivo
Nel settore sanitario la turnazione è parte integrante dell’attività lavorativa ed è spesso anche la più difficile da gestire a causa della carenza di personale che interessa molte realtà in Italia.
Ospedali, case di cura, RSA e cliniche devono garantire assistenza continua, 24 ore su 24: questo significa che medici, infermieri, OSS e altri operatori sono coinvolti in turni giornalieri, notturni, nei festivi e nei weekend.
Le criticità più comuni includono:
- Sovraccarico di lavoro a causa di personale carente
- Difficoltà a garantire il rispetto dei riposi previsti
- Usura fisica e stress psico-emotivo nei lavoratori
Per fronteggiare questi problemi, molte strutture sanitarie stanno rivedendo i propri modelli organizzativi, utilizzando software per la gestione dei turni e coinvolgendo i dipendenti nella programmazione settimanale, con l’obiettivo di garantire maggiore equità e benessere lavorativo.
L’organizzazione delle cooperative: flessibilità e assistenza personalizzata
Le cooperative sociali (e allo stesso modo anche le agenzie di badanti) che operano nel campo dell’assistenza domiciliare offrono un modello di turnazione flessibile e altamente personalizzato.
A Milano, dove la domanda di assistenza ad ore è elevata, molte cooperative hanno sviluppato sistemi di alternanza tra operatori per garantire una copertura efficiente e per evitare il sovraccarico del personale.
Le caratteristiche principali della turnazione in questo ambito sono:
- Turni brevi e spezzati, adatti a persone che necessitano di aiuto solo in alcuni momenti della giornata
- Programmi di rotazione settimanale tra operatori per evitare sovraccarichi
- Collaborazione tra infermieri, OSS, badanti e coordinatori per una presa in carico condivisa
- Possibilità per l’operatore di scegliere la fascia oraria più compatibile con le proprie esigenze
Questo modello permette di offrire servizi più flessibili alle famiglie e di migliorare le condizioni di lavoro del personale, evitando situazioni di stress e garantendo maggiore qualità assistenziale.
Equilibrio tra efficienza e diritti del lavoratore
Il tema della turnazione solleva importanti questioni etiche e sociali: è giusto chiedere ai lavoratori di coprire turni notturni o festivi, ma è altrettanto importante garantire equità nella distribuzione e tutela nei confronti di eventuali abusi.
Alcune delle proposte per migliorare la gestione della turnazione includono:
- Utilizzo di software intelligenti per bilanciare carichi di lavoro
- Premialità per chi lavora in fasce orarie disagevoli
- Più tutele per chi fa turni notturni in modo continuativo
- Formazione manageriale per chi organizza i turni, con attenzione al benessere psicofisico
Queste misure possono rendere l’alternanza più sostenibile per tutti, migliorando anche la qualità dei servizi erogati, soprattutto nei settori della salute e dell’assistenza alla persona.
La turnazione, comunque, è indispensabile per far funzionare numerosi settori vitali, dalla sanità pubblica alle cooperative sociali. Tuttavia, per essere davvero efficace, deve essere organizzata in modo equo, trasparente e rispettoso dei diritti dei lavoratori perché non è solo una questione tecnica, ma anche una scelta di civiltà. E come tale, riguarda tutti noi.