Il Mpox, precedentemente noto come Vaiolo delle Scimmie, è una malattia virale che sta guadagnando attenzione a livello globale a causa dei recenti focolai in diverse parti del mondo. Pur non essendo nuova, la sua emergenza in paesi dove il virus non era endemico ha sollevato preoccupazioni sulla sua trasmissione e sulle misure di prevenzione necessarie.

Il Mpox è causato dal virus Monkeypox, appartenente alla stessa famiglia del virus che causa il vaiolo, sebbene sia generalmente meno grave. La comprensione dei sintomi e delle modalità di trasmissione è fondamentale per controllare la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica. Questo articolo intende fornire informazioni chiave sui sintomi del Mpox, su come si trasmette e sulle strategie di prevenzione efficaci, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e contribuire agli sforzi di contenimento della malattia.

Sintomi del Mpox

Il Mpox si manifesta attraverso una serie di sintomi che possono variare da lievi a gravi, influenzando diversamente gli individui. I primi segni della malattia spesso includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, e linfonodi ingrossati, seguiti da uno degli aspetti più distintivi del Mpox: l’eruzione cutanea. Questa eruzione, che può apparire da 1 a 3 giorni dopo la febbre, inizia spesso sul viso per poi diffondersi ad altre parti del corpo, inclusi palmi delle mani e piante dei piedi.

Le lesioni cutanee passano attraverso diverse fasi, inclusi macule, papule, vescicole, pustole, e infine croste che si risolvono senza lasciare cicatrici se non infette secondariamente. Il periodo di incubazione del virus, ovvero il tempo dall’esposizione all’apparizione dei sintomi, varia generalmente tra i 7 e i 14 giorni, ma può estendersi fino a 21 giorni. La malattia di solito si risolve da sola entro 2-4 settimane senza trattamento, sebbene possa essere necessario l’intervento medico per gestire i sintomi o le complicazioni.

La gravità dei sintomi può variare notevolmente tra gli individui, con alcuni casi che richiedono cure ospedaliere, specialmente tra le popolazioni vulnerabili come bambini piccoli, persone con sistema immunitario compromesso, o individui con condizioni di salute sottostanti. È fondamentale cercare attenzione medica di fronte ai primi segni sospetti di Mpox per una diagnosi accurata e un’adeguata gestione dei sintomi.

Modalità di trasmissione

La comprensione delle modalità di trasmissione del Mpox è cruciale per prevenire la sua diffusione. Il virus Mpox può trasmettersi da persona a persona attraverso il contatto stretto con lesioni cutanee infette, fluidi corporei, goccioline respiratorie durante interazioni faccia a faccia prolungate, o attraverso oggetti contaminati dal virus, come biancheria da letto o indumenti. Sebbene il contatto diretto con le lesioni sia il modo più comune di trasmissione, la trasmissione respiratoria richiede una vicinanza significativa, rendendo meno probabile la trasmissione casuale a distanza.

Il virus può anche diffondersi da animali a persone, attraverso il contatto diretto con sangue, fluidi corporei o lesioni cutanee di animali infetti. La trasmissione da animale a persona è stata inizialmente identificata come la via principale di infezione nei paesi endemici in Africa, dove il virus circola tra alcuni animali selvatici.

La trasmissione verticale da madre a feto è possibile attraverso la placenta, rappresentando un rischio per il feto o il neonato. Inoltre, sebbene raro, il Mpox può essere trasmesso attraverso materiale infettivo presente in ambienti contaminati, sottolineando l’importanza dell’igiene personale e della pulizia delle superfici in ambienti conosciuti per essere stati esposti al virus.

È importante sottolineare che il rischio di trasmissione generale del Mpox nella popolazione generale rimane basso, tuttavia, focolai specifici possono presentare un rischio maggiore, soprattutto in ambienti dove il contatto stretto è più probabile. La prevenzione della trasmissione si concentra sull’isolamento dei casi confermati, sulla minimizzazione del contatto stretto con individui infetti e sull’igiene rigorosa delle mani e delle superfici potenzialmente contaminate.

Prevenzione e controllo del Mpox

La prevenzione e il controllo del Mpox richiedono un approccio multifaccettato che include la consapevolezza pubblica, la sorveglianza sanitaria e misure di protezione individuale e comunitaria. La chiave per prevenire la diffusione del Mpox è l’identificazione precoce e l’isolamento dei casi, insieme alla tracciabilità dei contatti e alla quarantena di chi è stato esposto. Informare il pubblico sui sintomi della malattia e sulle modalità di trasmissione è fondamentale per ridurre la trasmissione e i focolai.

Le misure di igiene personale, come il lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone o l’utilizzo di disinfettanti a base alcolica, giocano un ruolo cruciale nella prevenzione. L’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), come mascherine e guanti, può essere necessario quando si assistono persone infette o si è in contatto con materiali contaminati. Le strutture sanitarie dovrebbero adottare protocolli rigorosi per la gestione dei casi e la disinfezione degli ambienti.

La vaccinazione rappresenta un altro strumento nella lotta contro il Mpox. Sebbene non esista un vaccino specifico per il Mpox, i vaccini contro il vaiolo hanno dimostrato di offrire una certa protezione a causa della stretta relazione tra i due virus. La vaccinazione può essere considerata per il personale sanitario, i contatti stretti di casi confermati e altre persone a rischio in base alle linee guida locali.

La collaborazione internazionale e il coordinamento tra le agenzie di salute pubblica sono essenziali per monitorare e rispondere efficacemente ai focolai di Mpox, garantendo che le conoscenze e le risorse siano condivise per contenere la diffusione del virus. Attraverso la vigilanza, l’educazione sanitaria e le pratiche preventive, è possibile limitare l’impatto del Mpox e proteggere la salute pubblica.