Quelli ai quali stiamo per assistere saranno indubbiamente dei Mondiali memorabili. A prescindere dall’assenza dell’Italia, difficilmente ricapiterà di ritrovarsi in pieno autunno a seguire le gesta di centinaia di calciatori che rincorrono il sogno di sollevare la coppa del mondo. Sono passati più di 4 anni da quando la Francia si laureò campione in Russia e, come ormai da tradizione, anche la selezione transalpina rientrerà nel novero delle nazionali blasonate indicate tra le favorite per la vittoria finale. Stavolta, però, sembra che sia il Brasile ad avere una marcia in più, seguito da un’altra sudamericana come l’Argentina, che negli ultimi 2 anni ha ottenuto diversi risultati degni di nota.

Dal 2006 in poi sono sempre state le nazionali europee a portarsi a casa il trofeo e soltanto nel 2014 una squadra affiliata alla CONMEBOL, vale a dire la stessa Argentina, è riuscita ad approdare in finale. Italia, Spagna, Germania e Francia hanno seguito il Brasile nell’albo d’oro. Un dato curioso, considerando che i verdeoro detengono il maggior numero di titoli iridati, ben 5. Da tempo Neymar viene etichettato come la più fulgida speranza del calcio brasiliano, ma spesso e volentieri il suo rendimento è stato criticato proprio in occasione dei Mondiali. A 30 anni la stella del Paris Saint-Germain si troverà di fronte a una vetrina importante che potrebbe consentirgli di entrare definitivamente nel gotha del calcio internazionale.

Per contro, l’Argentina vuole mettere la ciliegina sulla torta ad un percorso che di recente ha fatto vedere a più riprese i suoi frutti. L’Albiceleste si è aggiudicata la Copa America del 2021 e Lionel Messi è stato nominato come miglior giocatore del torneo. Nel 2022, invece, i ragazzi di Scaloni hanno conquistato la rinnovata Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA ai danni dell’Italia campione d’Europa. La “Pulce” non si è però ancora scrollato di dosso il fantasma di Maradona, al quale è stato accostato sin dagli inizi della sua carriera. A questo punto vincere il Mondiale è tutto ciò che manca a chi è stato insignito addirittura per 7 volte del Pallone d’Oro.

La Francia cercherà in tutti i modi di difendere il titolo, ma soprattutto di evitare quella maledizione che sembra abbattersi dal 2010 sulle nazionali campioni in carica, che curiosamente sono sempre uscite ai gironi nell’edizione dei Mondiali successiva a quella che avevano conquistato. I transalpini, però, potrebbero ritrovarsi con qualche problema di troppo a centrocampo, dove mancheranno Kanté e Pogba, entrambi protagonisti in Russia. Assenza importante anche tra i pali, dato che Maignan non si è ancora ripreso dalla lesione al polpaccio rimediata ad ottobre, durante il match con l’Austria.

Il ruolo di outsider potrebbe spettare all’Inghilterra e alla Spagna. Le quote sui Mondiali “autunnali” in Qatar pongono i “Tre Leoni” e le “Furie rosse” sullo stesso piano, nonostante le due nazionali abbiano storie profondamente diverse. I britannici hanno vinto la coppa del mondo nel 1966, per poi rimediare soprattutto cocenti delusioni. Agli ultimi Europei l’Inghilterra è arrivata in finale, ma in Nations League non è riuscita a scampare alla retrocessione in Lega B. Più confortante il rendimento recente degli iberici, gli unici a mettere in difficoltà l’Italia ad Euro 2020, trovando peraltro molti elementi giovani che in Qatar dimostreranno di aver acquisito ancora più esperienza.