Il Kuzu è una famosa pianta originaria del Giappone dalle molteplici proprietà benefiche per la salute dell’organismo. La specie viene considerata un gastroprotettore naturale, ricca di proprietà alcanizzanti. Il Kuzu viene sfruttato soprattutto in caso di acidità e bruciori di stomaco. Ma quali sono i benefici della pianta, come si utilizza e quali controindicazioni presenta?
Kuzu: caratteristiche della pianta
La pianta del Kuzu è originaria del Giappone, identificata dalle popolazioni asiatiche con la denominazione di ‘Pueraria montana’. La specie selvatica e rampicante appartiene alla famiglia delle Fabaceae e trova il suo habitat ideale nei pressi delle aree vulcaniche e montane. Dal punto di vista della longevità il Kuzu può vivere molto a lungo in condizioni climatiche sfavorevoli, crescendo sulla nuda roccia.
In una sola stagione i rami del Kuzu possono crescere per diversi metri, dimostrandosi una delle piante più forti presenti in natura. Anche le radici del Kuzu possono svilupparsi per grandi profondità, presentando fiori dalle intense colorazioni variabili dal blu al viola. A scopo terapeutico la pianta del Kuzu viene utilizzata soltanto nella pare delle radici, escludendo i rami e i fiori della specie. Dall’estrazione della radice si ricava un particolare amido bianchissimo, denominato fecola, dalle ricche proprietà alcaline sull’organismo.
Proprietà benefiche del Kuzu
La pianta del Kuzu vanta importanti proprietà benefiche per l’organismo umano, rapportate soprattutto alle funzionalità gastroprotettive. Il Kuzu presenta una ricca fonte di proprietà alcaline per combattere l’acidità e il bruciore di stomaco grazie all’estrazione della fecola contenuta nelle radici.
Il Kuzu previene quindi l’acidosi a livello sanguigno e dei succhi gastrici. A livello mondiale il Kuzu è famoso per il suo effetto ‘tampone’ a protezione delle funzionalità gastriche. Le proprietà del Kuzu vengono assorbite dall’intestino e dallo stomaco senza rischi per la salute dal punto di vista irritativo. La pianta si dimostra ideale anche per i soggetti affetti da ipertensione, emicrania e vanta un potere preventivo contro il rischio di patologie tumorali alla mammella e alla prostata.
L’assunzione controllata di Kuzu aiuta anche a combattere i sintomi della dipendenza dall’alcool, presenta proprietà ipocolesterolemizzanti, elimina i vermi intestinali, combatte il reflusso gastroesofageo, dissenteria, stipsi e spossatezza. Il Kuzu viene inoltre sfruttato in campo farmaceutico e in campo alimentare per la produzione di gomme da masticare, spray e cerotti.
Il Kuzu viene utilizzato anche come addensante, come bevanda disciolto in acqua portata ad ebollizione. Il Kuzu ripulisce il fegato dalla presenza delle tossine in eccesso e riequilibra lo stato della flora intestinale.
Controindicazioni della pianta Kuzu e come utilizzarlo in cucina
Il Kuzu non presenta effetti collaterali e controindicazioni per la salute dell’organismo. Assunto con regolarità, senza eccessi, aiuta a proteggere le funzioni gastrointestinali, prevenendo anche diverse patologie tumorali e cancerogene. La pianta viene sconsigliata soltanto in presenza di ipersensibilità o allergia alla radice.
La radice del Kuzu viene utilizzata in cucina come l’equivalente della fecola di patate, ma anche per realizzare gustose bevande. Il Kuzu viene inserito soprattutto all’interno di zuppe, per la realizzazione delle salse, delle vellutate, minestre e passati di verdure vero la fine della cottura.