I tatuaggi rappresentano una forma di comunicare con il proprio corpo, ma anche una tendenza molto diffusa da diversi anni, in grado di uscire dagli ambienti underground e affermarsi nel tempo come un fenomeno di massa. Tuttavia, come recita un famoso proverbio giapponese “tutti commettono errori, per questo c’è una gomma per ogni matita”.

Anche i tatuaggi hanno la loro gomma, infatti esistono una serie di trattamenti per rimuovere un tattoo dalla pelle, da quelli più invasivi come l’intervento chirurgico fino ai metodi meno dolorosi e tollerabili come i laser di nuova generazione. Vediamo quali sono le tecniche disponibili oggi per togliere un tatuaggio dall’epidermide, analizzando anche i pro e contro di ogni procedura.

La rimozione dei tatuaggi con il laser

Secondo il portale RimozioneTatuaggi.it, un progetto interamente dedicato al mondo della rimozione dei tatuaggi con il laser che aiuta a trovare i migliori dermatologi professionisti specializzati in questo ambito, il trattamento più efficace per eliminare un disegno epidermico è il laser Q-Switched. Questa tecnica collaudata consente di rimuovere i tatuaggi con inchiostro nero, ma è possibile ottenere discreti risultati anche con i tattoo di altri colori.

In particolare, il laser Q-Switched ruby con una lunghezza d’onda di 694 nm è efficace contro nero, blu e verde, quello Nd con lunghezza d’onda di 1064 e 532 nm contro nero, buio blu, rosso arancione e alcuni gialli, mentre il laser alessandrite con lunghezza d’onda di 755 nm contro nero, blu e verde. In caso di tatuaggi multicolore a volte non è possibile ottenere la completa rimozione, specialmente quelli che utilizzano colori bianchi e gialli, oppure servono molte sedute.

I laser usano l’energia luminosa con lunghezze d’onda variabili per frammentare il colore del tatuaggio, affinché venga poi eliminato dal sistema immunitario. I modelli di ultima generazione sono dotati di laser a impulsi brevissimi nell’ordine dei picosecondi, una tecnologia ancora più efficace per rimuovere i tatuaggi soltanto schiariti dal laser a nanosecondi o i tattoo più difficili, come quelli color pastello. Questa tecnica è sicura ed efficiente, senza effetti indesiderati e appena lievemente dolorosa.

I metodi chirurgici per eliminare i tatuaggi

Oltre alla tecnica laser è possibile togliere un tatuaggio ricorrendo alla chirurgia. In questo caso esistono due tipi di procedimenti. Il primo è la criochirurgia, con la quale si rimuovono i tessuti necrotizzati mediante l’applicazione di azoto liquido. Questo metodo comporta la distruzione non selettiva dei tessuti, quindi causa spesso delle cicatrici e richiede lunghi tempi di guarigione, per questo motivo non è una tecnica molto praticata al giorno d’oggi.

La seconda opzione è l’asportazione chirurgica, tuttavia poiché comporta la rimozione di una porzione di tessuto viene utilizzata solo per togliere tatuaggi di piccole dimensioni. Inoltre, questo metodo è compatibile appena con i tatuaggi effettuati in alcune zone del corpo dove i tattoo sono facili da eliminare. L’asportazione chirurgica è indicata anche laddove non è possibile intervenire con altri trattamenti, ad esempio a causa di reazioni allergiche, in quanto non lascia residui di pigmenti all’interno dell’organismo.

Perché rimuovere un tatuaggio?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, con l’aumento della popolarità dei tatuaggi è cresciuto anche il numero di persone pentite del proprio tattoo. In Europa sarebbero il 5-20% dei tatuati a desidera eliminare il proprio disegno epidermico, negli Stati Uniti il 14-17% e in Italia il 17% circa di chi ha un tatuaggio. Di questi, il 4,3% degli italiani che volevano eliminare un tattoo lo hanno già rimosso.

Le motivazioni che spingono a volersi liberare di un vecchio tatuaggio sono molteplici, ma oltre la metà dei pentiti del tattoo adduce la causa di questo ripensamento alla perdita di significato del tatuaggio (51,3% secondo l’ISS). Il 39,3% invece desidera togliere il disegno sulla pelle perché non piace più, il 15,9% perché il colore è sbiadito, l’11,4% perché lo ritiene incompatibile con il proprio lavoro e una percentuale analoga per motivi di salute.

In questo casi bisogna ricordarsi che la rimozione di un tatuaggio è a tutti gli effetti un procedimento medico, quindi è importante scegliere trattamenti affidabili e rivolgersi solo ed esclusivamente a dermatologi e chirurghi abilitati e specializzati. Come abbiamo visto la tecnica laser è l’opzione migliore nella stragrande maggioranza dei casi, ma bisogna sempre valutare con attenzione il procedimento più adatto con il supporto di un medico competente.